Mezzogiorno e Legalità. Iniziativa a Salerno!

Domani mercoledì 25Marzo2015, alle ore 12.30, presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Unversità di Salerno il Presidente della Rete della Legalità del Mezzogiorno della Campania, Marcello Rocco, parteciperà all’iniziativa Mezzogiorno e Legalità a vent’anni dalla nascita di Libera.
All’evento interverranno, tra gli altri, i professori Alfonso Conte e Marcello Ravveduto. Quest’ultimo, aderente alla nostra Rete, è impegnato in prima linea, da anni, nel contrasto delle organizzazioni di stampo malavitoso attraverso percorsi culturali portati avanti con le Associazioni LiberoGrassi e LiberaSalerno.
Il riscatto della nostra terrà passa anche partecipando a momenti di #confronto e #riflessione come questi per rafforzare l’argine comune contro la criminalità e rilanciare, con slancio e passione, l’impegno di ciascuno di noi a favore della legalità!
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Intervista a Valentina Spata. Essere donna tra Politica, Passioni, Amori.

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di Giorgio Sulsenti

Nella sua lettera ha parlato di percorsi: quello politico, quello sociale, quello di sindacalista e quello personale. “Percorsi differenti che si incrociano e si scontrano”. Quali sono le sfide che una donna contemporanea si trova a dover affrontare nel quotidiano?

Le sfide sono molte. La crisi rende tutto più precario e incerto e le donne spesso vedono allontanarsi l’applicazione dei propri diritti e le opportunità diminuiscono. Nel mezzogiorno soprattutto la donna che lotta finisce per essere vista come una minaccia al “patrimonio” dell’uomo. Per non parlare dei pregiudizi e degli ostacoli che si devono affrontare quotidianamente. Sono tantissimi. E’ difficile, molto difficile, soprattutto se si vive in Sicilia. Tutto quello che fai non viene valutato in base ai risultati ottenuti ma viene considerato come esigenza di avere visibilità. Che poi, spesso la visibilità ti penalizza. Ho lottato per tutta la mia vita, e continuo a lottare, per far emergere quello che valgo e non l’apparenza che seppur gradevole non ha un valore massimo. Perchè io valgo a prescindere dal mio aspetto esteriore. Le donne spesso vengono però valutate in base al loro aspetto. Eppure le donne siamo tante, ci riconosciamo quando ci vediamo in giro ma spesso non siamo solidali tra noi. Siamo avvocati, chirurghi, casalinghe, sindacaliste, studentesse.  Siamo belle, di quella bellezza che viene dall’essere risolte, coraggiose, anche atletiche a volte. Siamo convinte che il servizio sia il modo migliore di vivere, e per questo siamo irrimediabilmente, sfacciatamente allegre. Ma questa allegria spesso diventa un ostacolo per chi ancora crede che in Sicilia la donna debba stare in secondo piano.

 

In ambito lavorativo, nonostante le minacce di morte ricevute, è sempre andata avanti. Queste sono difficoltà difficili da superare? Come ha vissuto quei momenti?

Non posso dire di vivere bene alcuni (e quei) momenti, ma non perché ho paura. Sono convinta che chi mi vuole far del male, per impedirmi di andare avanti, non mi manda il preavviso. Agisce e basta! Però, certo sono momenti che sconvolgono la tua vita perché tutte le persone che ti amano si allarmano, si preoccupano, stanno male, vivono con il terrore. E tu stai male per loro non per le minacce e gli atti intimidatori che ricevi. E poi c’è la preoccupazione per la mia famiglia. E c’è anche che perdi totalmente la tua libertà e per una come me, che ama sentirsi ed essere incondizionatamente libera, non è un bene. Ma non mi sono mai arresa. E mai lo farò. Andrò fino in fondo sapendo di dover affrontare ancora molti ostacoli e di fare altri sacrifici.

Il suo percorso politico, quello maggiormente conosciuto dall’opinione pubblica, è stato spesso difficoltoso e sofferto. Cosa rappresenta per Lei? Cosa ha cambiato in Lei?

Il mio percorso politico è sempre stato travagliato per diversi motivi. Primo fra tutti il mio essere assolutamente libera di pensare con la mia testa. Non sono mai stata legata, a parte le amicizie che si creano inevitabilmente durante il percorso, a nessun capo bastone di turno. E questo è sempre stato motivo di scontro con la classe dirigente del partito di cui facevo parte. Sono stata “dissidente” e “ribelle” rispettando poco quella disciplina di partito che ancora oggi non riesco a capire quale sia e chi la deve rispettare. Perché se avere disciplina di partito vuol dire fare tutto quello che dicono i dirigenti senza confronto, senza poter esprimere liberamente le proprie idee e senza agire secondo la propria coscienza allora posso solo essere orgogliosa di essere stata dissidente e ribelle. Spesso ho dovuto affrontare tempeste, superare difficili ostacoli, combattere contro tutto e tutti. In tutti questi anni non ho mai smesso di credere in quel che facevo. C’era chi mi incoraggiava ad andare avanti e chi, invece, mi scoraggiava facendomi credere che mai ce l’avrei fatta. Effettivamente non sempre si arriva al traguardo ma per me è importante provarci sempre. Così non avrò mai il beneficio del dubbio.

Lei ha fatto scelte coraggiose. Si è rifiutata a Ragusa di votare il candidato della coalizione Pd-Udc-Pdl per poi votare il candidato a Sindaco del M5S. Un scelta che è stata condivisa dai cittadini ma che  stata oggetto di forti critiche da parte della dirigenza nazionale, regionale e locale del Pd. Rifarebbe questa scelta?

Perché Lei crede che non avrebbero trovato altri motivi per criticarmi? Sono abituata alle critiche. Ormai ho una corazza di ferro. La rifarei quella scelta. E la dimostrazione che avevo ragione è data dal risultato elettorale che ha premiato il candidato del M5S, un giovane ragazzo che conosciamo tutti a Ragusa per la sua storia sociale e personale che non ha nulla a che fare con l’accozzaglia che si presentava a nome del Pd. Sono la Presidente Nazionale della Rete della Legalità del Mezzogiorno, ho lottato contro la criminalità organizzata rischiando molto. Come avrei potuto sostenere e votare uno che manda lettere di amicizia a Cuffaro in carcere per reati di associazione mafiosa. Ma scherziamo? Il mio nome non verrà mai associato a certa gentaglia.

In Sicilia la chiamano “l’amica dei grillini”. Che rapporto ha con il M5S e come si sente ad essere l’unica, forse in tutta Italia, ad essere stata invitata, anche con il simbolo del pd, alle loro iniziative? Addirittura ha partecipato anche alle trasmissioni di Salvo.Zero.

Premesso che i ragazzi del M5S detestano essere chiamati “grillini”, credo che la mia vicinanza alle persone del movimento sia più che naturale. Sono tutti giovani che come me sognano un mondo, una Sicilia migliore. Io valuto semplicemente le persone. Nel Pd c’è gente indagata, condannata, incompetente e che pensa solo ai propri interessi. Così come ci sono grandi risorse che spesso, invece di essere valorizzate, assumono ruoli marginali. Nel M5S ci sono persone competenti, volenterose di dare il loro contributo e ci sono anche gli “estremisti”, li chiamo così, che fanno male al movimento. Generalizzare, in tutti i casi, è un gravissimo errore. A me piace confrontarmi, conoscere le differenze e le similitudini che ci sono tra me e quelli del M5S. Poi, cerco di collaborare con tutte le risorse migliori che possono dare un contributo reale al cambiamento della mia terra.

Non riprendo la vicenda della sua uscita dal Pd perché ormai è conosciuta in tutta Italia. Come ha vissuto questo momento?

Male, molto male. Su tutti gli aspetti. Vedere il partito che ho fondato con enorme sacrificio, il partito in cui ho trascorso la maggior parte dei miei anni, trasformarsi in uno scaricatore di porto è stata una enorme sofferenza. Non avrei mai pensato di ritrovarmi nello stesso partito con le facce del 61 a Zero, le stesse che per vent’anni hanno governato in Sicilia insieme alle organizzazioni criminali. Le stesse che hanno lasciato intere generazioni senza speranza e senza futuro. Un fallimento per la politica siciliana, un fitta al cuore per tutti i siciliani onesti. Come mi si può chiedere di restare nel Pd in queste condizioni?

Tantissime sono state le critiche. Sul web si è sollevato un polverone contro di Lei. Come si è sentita?

Vedi quando ricevi critiche costruttive inizi a riflettere e capire come puoi migliorarti, come migliorare il tuo modo di agire. Perchè nessuno è perfetto e tutti possiamo sbagliare.  Quando, invece, ti criticano senza motivo, offendendoti sul personale o attaccandoti su argomenti irrilevanti cerchi di essere indifferente. Ma anche io sono un essere umano e quando si esagera non posso evitare di soffrire. Ho sofferto molto in questi giorni per i continui attacchi e le offese ricevute anche da chi inizialmente ha scelto di fare il mio stesso percorso. Non rispondo alle provocazioni, cerco di dimostrare quello che sono attraverso le azioni. Il tempo è sempre galantuomo e restituisce al mittente tutto il male che si fa agli altri. Io continuo, a testa alta, la mia strada.

Però, ci sono state tantissime persone che l’hanno sostenuta, che l’hanno incoraggiata. Ha ricevuto anche un messaggio di Dario Vassallo, il fratello del Sindaco pescatore ucciso dalla camorra.

Si, tantissime le persone che mi sono state vicine e chi mi hanno incoraggiata ad andare avanti. Gli amici civatiani che con me hanno vissuto questa baraonda (tutta la struttura nazionale e i siciliani che sono usciti con me). Ma anche tantissime altre persone. Mi hanno chiamata da tutte le regioni. Se non mi hanno espulsa dal Pd il motivo è semplice: contro la classe dirigente nazionale e regionali si è sollevato un enorme polverone. Lo hanno sollevato dal basso, gli iscritti del pd di ogni singola regione, di ogni singola città. Una valanga di messaggi e di chiamate che mi hanno commossa. Una piacevole sorpresa che mi ha dato la forza necessaria per continuare il mio percorso. Il messaggio di Dario, che ho pubblicato con il suo consenso, è stato per me come una spinta, una ricarica di adrenalina. Conoscevo Angelo Vassallo (il Sindaco pescatore ucciso dalla camorra) e per me resta un eroe, un grande esempio da far conoscere alle nuove generazioni. Un amministratore esemplare che, nonostante la sua triste solitudine (lo hanno lasciato solo), ha sempre prestato servizio con umiltà a beneficio della sua comunità e si è sempre sottratto ai ricatti e alle minacce della camorra.  Ecco, la Campania è la mia seconda casa e Angelo Vassallo era e resterà un caro amico. Anche io sono sicura che questo non è il Pd che avrebbe voluto Angelo e che io ho deciso di lasciare. E sono molto contenta sia della chiamata che ho ricevuto da Antonio, il figlio, sia del messaggio di Dario, il fratello di Angelo. Sono cose che mi hanno fatto bene perchè ho capito che intorno a me ci sono tante brave persone che non si arrendono e credono in me.

Pippo Civati ti ha sempre sostenuta. Ha creduto in te sin dall’inizio. Cosa rappresenta per il tuo percorso politico?

Eh, per dire cosa rappresenta per me Civati ci vuole un’altra intervista!
Il progetto di Pippo nasce dalla valorizzazione di migliaia di risorse all’interno del Pd che si sono sempre impegnate ma che hanno avuto un ruolo marginale. Questi siamo i civatiani, quelli veri. La fiducia si conquista strada facendo. Pippo ha scommesso in me e nel nostro gruppo in Sicilia avendo un coraggio che nessun’altro aveva saputo dimostrare. Non gli interessava avere punti di riferimenti quali deputati o dirigenti che possibilmente avevano un bacino di voti molto più consistente del mio e di quello di tanti giovani che hanno sposato questo progetto. A lui interessava coinvolgere il cuore del Pd: quelle persone impegnate in battaglie sociali e di legalità. E’ venuto in Sicilia a sostenerci e a denunciare insieme a noi tutti gli imbrogli delle primarie, ha combattuto insieme a noi le tante battaglie che abbiamo portato avanti con sofferenza ma anche con enorme coraggio. Per me Pippo è un punto di riferimento importante. Dicono che “sono più civatiana di Civati”.

La domanda che tutti si pongono è se Civati uscirà dal Pd. Tu cosa ne pensi visto che ti ha sostenuta anche nella costruzione di un nuovo percorso politico in Sicilia?

Posso dire di conoscere bene Pippo così come conosco il suo stato d’animo. Non è semplice, e ne sono testimone, decidere di andare via dal partito che hai contribuito a fondare. Lì ci sono ricordi, lotte, impegno, sacrificio, legami, affetti, progetti, scommesse. Lì, c’è la tua storia, la tua passione. E’ come quando finisce un grande amore. Non ce ne rendiamo conto subito. Aspettiamo nella speranza che qualcosa si possa sistemare, che tutto possa ritornare come era prima. Perché è difficile rendersi conto che quell’amore sia finito. E solo il tempo ci può aiutare ad avere consapevolezza e sicurezza di quello che si vuole realmente. Io questa consapevolezza l’ho avuta nel momento in cui in Sicilia, situazione differente dal nazionale, non c’erano più le condizioni per restare dentro il Pd. Insomma, quando la goccia ha fatto traboccare il vaso. Non voglio dire che Pippo sta aspettando quella goccia ma per decidere di uscire si deve costruire un percorso serio e concreto. E diciamocelo, la Sinistra in Italia ha nel proprio DNA la capacità di complicarsi la vita. Si discute e si continua a discutere ma non si arriva ad essere concreti perchè c’è sempre qualcuno che vuole prevalere su altri. Credo che questo sia anche il problema che sta cercando di affrontare Civati, l’unico a mio modo di vedere in grado di poter mediare tra tutti.

In Sicilia quando hai sostenuto l’On. Civati hai avuto, da sola senza sostegno del partito e dei dirigenti, un ottimo risultato: 15.000 voti. Ti aspettavi questo risultato? E’ vero che la gente ti apprezza per la tua sincerità e per la tua serietà?

Posso confermare che è stato un risultato straordinario. Un risultato ottenuto dal sacrificio e dalla forza di volontà di tutto il gruppo. Noi siamo un gruppo di giovani molto affiatato. Non sono io. Ma siamo tanti che ci siamo messi in discussione e che insieme abbiamo creduto in una battaglia prima dentro il Pd, successivamente fuori.

Essere sinceri e leali in politica, come nella vita, paga sempre. La gente ti apprezza per quello che sei e non per quello che appari. Per questo motivo sono soddisfatta per il lavoro che abbiamo svolto ridando credibilità ad una politica, quella di sinistra, che spesso ha deluso.

Si, ma tutti sanno che in Sicilia è Valentina Spata la leader dell’area Civati. Senza il tuo impegno e la tua visibilità non ci sarebbe l’ottimo risultato. La gente ama te. No?

Io h cercato di fare il mio dovere impegnandomi costantemente come in ogni cosa che faccio. La gente ha premiato me ma anche tutti coloro che nei territori si impegnano quotidianamente.

Valentina Spata è anche molto conosciuta e apprezzata nella altre regioni del Mezzogiorno. In Calabria, in Puglia ma soprattutto in Campania. La tua battaglia in difesa della legalità e del Mezzogiorno ti ha reso un “eroina” in questi luoghi spesso dimenticati dalla politica. Quando il tuo prossimo tour? E cosa ti hanno lasciato tutti i luoghi che hanno visitato?

Il mezzogiorno è stata la mia battaglia preferita. A volte ho vinto, altre ho perso. Ma sono sempre partita con la voglia di conoscere non solo i luoghi in cui cercarmi, trovarmi e perfino definitivamente perdermi, ma le persone. Tornare a casa con il mondo nel cuore.
Partire con progetti, dove lo scopo principale è stato quello di stringere più mani possibili e cercare di capire l’animo delle persone che avevo di fronte, contatti fatti da sguardi corrisposti, regolati da leggi politiche e mille ipotesi dei “possibili” successi che ne sono stati e che ne verranno.
Ecco, sono partita dalla Sicilia, dal profondo Sud, con questo spirito. E non mi sono mai sentita un “eroina” ma semplicemente una donna che ha tanto da dare ma anche tanto da ricevere e da conoscere. La Campania è una parte di me. Lì ho tanti amici cari e tanti luoghi che mi appartengono e che mi fanno tare bene. Ma io mi trovo bene in ogni luogo: dalla Calabria alla Puglia ho sempre trovato tanto affetto e un’accoglienza meravigliosa.

Parliamo adesso di Valentina Spata che in politica viene definita “passionaria” ma che poco conosciamo della sua vita privata. Chi è realmente Valentina?

Eh, ecco. Possiamo cambiare argomento? Scherzo. A dire il vero è difficile parlare della mia vita privata. Non lo faccio mai e tendo a tenere riservato tutto quello che mi appartiene. Valentina è una giovane donna siciliana che vorrebbe vedere realizzati i suoi sogni, che lotta per quello in cui crede, che ha i suoi pregi e i suoi difetti. Una donna innamorata della vita.

Non mi aspettavo una risposta dettagliata, per questo abbiamo voluto conoscere Valentina Spata attraverso le testimonianze di chi la vive quotidianamente. Dicono di te che sei molto forte ma che hai una enorme sensibilità, motivo per cui spesso emerge la tua fragilità. “Un uragano di emozioni e contraddizioni”, possiamo dire così?

Oddio, queste testimonianze mi preoccupano molto. Sinceramente credo che le esperienze di vita ti portano ad essere forte. Certo, un po’ lo sono per natura. Sai cos’è, che la vita mi ha colpito così forte che mi ha insegnato a resistere e a combattere. Mi hanno così tanto ferita che ho imparato ad andare sempre avanti con la verità, dicendo sempre quello che penso con la consapevolezza di farmi tanti nemici. Ma ho anche le mie fragilità. Sono molto malinconica e sto male quando non riesco a dare agli altri quello che meritano di avere. Non so se sono un uragano di emozioni ma sicuramente posso dirti che vivo di emozioni perché rappresentano per me quella spinta necessaria che ognuno di noi dovrebbe avere per vivere meglio. Di contraddizioni ne ho tante. Difficilmente piango quando mi accade qualcosa di triste ma poi mi vedi piangere a dirotto nei momenti di gioia o di forte emozione o nei momenti di forte stress.

Sappiamo che sei una donna molto impegnata nel volontariato. “Una meravigliosa donna che ha dato tanto a chi ne aveva di bisogno, in assoluto silenzio. Riesce a togliersi quello che ha per darlo agli altri. Uno spirito di solidarietà e di grande umanità unico. Una capacità di ascolto rara”, così qualcuno, a te molto vicino, ha dichiarato. Perché non fai emergere questo tuo impegno? Cosa ti frena?

Eh, così non va bene. Troppi dettagli e poi mi emoziono! Quando aiuti qualcuno non hai bisogno di comunicarlo al mondo intero. Sono momenti, attimi, percorsi che fanno parte della mia intimità. Quella intimità che voglio conservare dentro di me e al massimo condividerla con chi mi sta vicino. Fare emergere questo impegno significherebbe non conservare più la bellezza di queste esperienze e quello che mi lasciano dentro.

Da quello che scrivi alcune volte si capisce che hai sofferto molto nella tua vita. E’ questo che ti ha dato la forza di portare avanti le tue numerose battaglie? Che ti ha avvicinato alle persone bisognose?

Soffrire è una condizione naturale. Chi non soffre? Se penso a tutte le sofferenze dell’umanità mi ritengo molto fortunata. E devo ringraziare il cielo se ho tutto quello di cui ho bisogno.

Una delle cose più importanti che in tutto questo tempo ho capito è che le evoluzioni fondamentali dell’essere passano attraverso il dolore. Parlo del dolore interno. Quello che fa male. Quello che fa scoppiare in un pianto ininterrotto per nulla. Della mancanza di affetti che hanno segnato la mia vita che mi hanno fatto conoscere la paura. E mi hanno resa più forte. Parlo del dolore di sentirmi inadeguata, di non rispondere alle aspettative di chi amo. Parlo della paura di rimanere sola e di dovermi sentire sempre circondata da amici e d’amore che non esistono. Parlo della paura di vivere la tristezza, l’insoddisfazione assoluta. E’ così che a molte mie paure sono riuscita a dare un nome mentre su altre ho preferito non indagare troppo. Perché in fondo le paure ci fanno uscire dal guscio che ci protegge ma che ci rende terribilmente insicuri. Perché il dolore mi ha insegnato anche che si vive solo una volta e che mai si deve rinunciare alle proprie passioni, alle opportunità che la vita ti presenta e soprattutto mi ha insegnato a cogliere sempre gli aspetti positivi dei problemi e delle sofferenze. Bisogna concretizzare le parole e farsi carico delle azioni. Bisogna sempre aiutare chi ha bisogno. A volte è necessario anche voltare pagina e ricominciare da zero, senza paura, anche se è difficile e fa mal, almeno io la penso così. Io l’ho fatto e per questo sono innamorata della mia vita. Nell’unica vita che abbiamo, o per lo meno quella di cui siamo assolutamente sicuri, ci affanniamo inutilmente su delle banalità o sulle nostre paure e il tempo passa senza dare i resti a nessuno. Senza aspettare che smettiamo di leccarci le ferite. A volte gli eventi ci travolgono. Ci sono buchi enormi nelle nostre vite, cicatrici indelebili che non andranno via e l’unica cosa da fare in quei casi è cercare di accettarle e continuare ad alzarsi dal letto ogni mattino per mangiarsi la vita.

Passiamo agli aspetti positivi. Altri hanno detto di te che “sei la luce che illumina la vita di chi ti sta vicino”, che “ci sei sempre anche quando sei lontana”, che “la tua saggezza e la tua allegria migliorano la vita di chi ti sta intorno”, che “sei anche un po’ folle e spesso ironica”, che esprimi “una dolcezza infinita”. Bellissime parole, soprattutto se a dirle sono le persone che ti vivono ogni giorno. Sei consapevole di questo tuo “essere” da un lato determinata e aggressiva e dall’altro dolce e sensibile?

Direi che sono anche molto curiosa, quindi vorrei sapere chi ha speso queste bellissime parole per me. Me lo dirai dopo. Comunque eccessivamente gentili. Sinceramente non saprei dire. Si sono folle perché quando mi metto in testa qualcosa faccio anche follie per ottenere quello che voglio. Sono anche allegra e ironica, ci mancherebbe. Che illumino la vita di qualcuno, non saprei dire. Non posso essere io a dirlo ma fa piacere sapere che evidentemente qualcosa di buono sono riuscita a trasmettere.

In fondo anche tu dici spesso che bisogna essere ottimisti e allegri. No?

Si, certo. Io sono sempre ottimista anche quando mi sta crollando il mondo addosso. Penso che da un problema si possa creare un’opportunità. Lo penso perché mi capita spesso.

Hai una forte autostima di te stessa? Pensi di conoscerti.

Si, tanta autostima. Ho lavorato molto su me stessa perché credo che prima di aiutare gli altri, prima di cambiare il mondo, prima di ogni cosa bisogna stare bene con se stessi. E per volersi bene, come me ne voglio io, bisogna anche conoscersi.

E’ difficile avere una relazione sentimentale con te? Cos’è per te l’amore? Cosa saresti disposta a rinunciare per amore o a rischiare?

Eh, questi sono argomenti molto ma molto personali. Non è assolutamente difficile stare con me. Poi dipende dalle persone che incontro.

L’amore per me è avere una persona a fianco con cui condividere tutto. Non una persona “qualsiasi”, non una persona con cui stare solo bene. Ma qualcuno che mi fa provare emozioni ogni volta che si sta insieme, anche quando non stiamo insieme. Qualcuno di cui non poterne fare a meno. Qualcuno di cui il pensiero fisso ci toglie il fiato. Qualcuno che ci trasmette la “scintilla” che accende il cuore. Perchè la felicità è stare con qualcuno che regala emozioni come se fosse il primo giorno d’amore. D’altronde c’è una sostanziale differenza tra l’amore e l’abitudine che spesso ci spinge a stare con una persona che crediamo sia quella della nostra vita ma che in realtà fa parte di quella routine quotidiana che non ci rende felici, anche se apparentemente ci soddisfa. Sarò anche una sognatrice ma io non mi accontento della routine. Per me l’amore è come il fuoco che riscalda dal gelo della quotidianeità. L’amore, quello che non muore mai, è sempre guidato da sentimenti, emozioni, desideri e bisogni. Il desiderio ed il bisogno dell’altro che travolge il cuore e l’anima. La passione, la tenerezza e l’abbandono totale muove una grande energia fìsica e mentale di quell’amore vero che resterà indelebile nel cuore e nella mente di chi lo prova. Ecco, per questo amore rischierei tutto.

Hai sofferto per amore?

Si, tantissimo. Per il mio più grande amore. Forse l’unico, anche se è passato molto tempo.

Ma dipende che significato vogliamo attribuire alla sofferenza per amore. Si soffre anche quando si lascia qualcuno che non si ama più. Forse si soffre anche di più. Si soffre quando non si riesce più a dare quello che merita la persona con cui stai. Io per questo ho sofferto molto ma poi ho trovato altre emozioni, altri amori, che non avrei potuto vivere se non avessi lasciato e sofferto.

In tanti si chiedono, forse perché la fila è lunga, se sei fidanzata. Cosa ci dici?

Eh, questo è un argomento di cui non amo parlare. Sono molto riservata non perché ho qualcosa da nascondere ma sicuramente qualcosa da riservare.

Pensi che molti ti corteggiano solo per la tua bellezza esteriore?

Si, certo. La prima cosa che si nota è l’aspetto fisico gradevole. Ma io sono molto di più rispetto a quello che appaio. Basta semplicemente conoscermi meglio.

Ma sei innamorata?

Si, della mia vita!

E’ stato davvero un piacere parlare con te. Penso che le testimonianze che abbiamo ricevuto coincidono con quello che sei realmente. Grazie!

Grazie a voi, alla prossima!