Il 10, 17 e 19 giugno 2013 l’Associazione culturale Radio Aut Policoro organizza presso il Casalino Centrale di Viale Salerno a Policoro (MT) la rassegna : “Cinema e parole per la legalità”. Un cineforum pubblico insieme ad alcuni dibattiti di sensibilizzazione sui temi della cultura della legalità e della lotta alla corruzione, coinvolgendo le scuole, le associazioni, i movimenti e tutti i cittadini che vorranno prendere parte a questo progetto.
Per l’iniziativa di questa sera è previsto tra gli altri l’intervento di Marcello Rocco, responsabile nazionale della Rete della Legalità del Mezzogiorno, il quale dichiara: “Siamo fieri di partecipare e dare il nostro contributo a questa significativa manifestazione organizzata dai ragazzi e dalle ragazze dell’Associazione culturale Radio Aut Policoro. Viviamo una fase storica assai complessa dove sembrano ormai smarriti i principi ed i valori che dovrebbero essere i pilastri su cui si poggia il nostro agire quotidiano. La legalità rappresenta proprio uno di questi principi. Per ogni atto compiuto all’insegna dell’illegalità ci sono pochi che ne traggono benefici a discapito di molti che subiscono un’ingiustizia, per questo si rende necessario invertire questo trend negativo. L’iniziativa alla quale ci troviamo a partecipare in qualità di <<Rete della Legalità del Mezzogiorno>> assume per noi oggi un particolare significato in quanto questa sera andremo a commentare il film <<Fortapasc>> che descrive la vita del giovane corrispondente de <<Il Mattino>> Giancarlo Siani vigliaccamente assassinato dalla camorra per le inchieste portate avanti sugli intrecci del clan Nuvoletta con la mafia Corleonese ed il clan Bordellino della <<Nuova Famiglia>>. Inchiesta che portò alla luce come quest’ultimi consegnarono nelle mani delle forze dell’ordine in capo clan locale Valentino Gionta ormai diventato troppo scomodo per gli affari. Siani viene vigliaccamente assassinato, nei pressi della propria abitazione nel quartiere Vomero di Napoli, in un agguato poco prima che uscisse un suo manoscritto sugli intrecci tra crimine organizzato e politica legati agli appalti del post-terremoto. Aveva da poco compiuto 26 anni. La storia di Giancarlo è importante in quanto ci parla di un ragazzo, come tanti di noi, che amava la sua professione e cercava di uscire dal mondo del precariato. Ed è proprio questo l’aspetto che ci preme sottolineare come Giancarlo Siani fosse una persona normalissima che non scelse di diventare un eroe ma semplicemente di svolgere il suo lavoro nel migliore dei modi per contribuire a rendere la società nella quale viviamo un posto migliore per tutti e non solo per pochi. Ci piace ricordarlo con le parole di suo fratello Paolo: <<Di noi due, insieme, conservo l’immagine di una giornata a Roma, a una marcia per la pace. Io con il gesso che gli dipingo in faccia il simbolo anarchico della libertà. E lui che mi sorride. >>
Avellino, 17/06/2013